Giovanni Malagò, numero uno del Coni, interviene sul caso Parma e lo fa letteralmente a gamba tesa. Nei giorni scorsi, il presidente del Comitato Olimpico aveva lasciato trasparire tutto il suo disappunto per la vicenda del club gialloblu, che non gioca ormai da due settimane e viaggia a gonfie vele verso il fallimento. Nessuno può sentirsi sollevato da responsabilità secondo Malagò, che dice ad Agorà su Rai 3:
“Più che grottesca, la vicenda del Parma calcio ha dell’inverosimile, perché è un insieme di responsabilità che porta ogni addetto ai lavori a dire che lui non c’entrava nulla, e questo è totalmente inaccettabile”.
Ieri a Parma si è vissuta ancora una giornata interlocutoria: il presidente Giampietro Manenti è arrivato a Collecchio per diramare un comunicato con il quale diffida il sindaco Pizzarotti e chiunque altro a trattare la cessione della società per conto suo; i giocatori si sono allenati ma non hanno avuto alcuna rassicurazione dal presidente e pertanto non sono orientati a scendere in campo contro l’Atalanta. Insomma, continua ad imperare il caos, mentre si attende che arrivi venerdì per conoscere la decisione della Lega Calcio:
“Entrando nel merito della questione – aggiunge Malagò -, la cosa più importante è che venerdì, nell’assemblea di Lega, i colleghi presidenti dell’attuale fantascientifico e pittoresco personaggio che è arrivato in fondo a questa catena (Giampietro Manenti, ndr) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva, cioè dare una regolarità al campionato che sarebbe anomalo se il Parma non dovesse tornare a giocare”.
Allo stato attuale, il Parma non è in condizione di recuperare le partite con Udinese e Genoa, e di giocare contro l’Atalanta. Il Tardini è chiuso e non avendo quattrini in cassa per riaprire i cancelli, Manenti vuole portare la squadra a Reggio Emilia affittando il Mapei Stadium del Sassuolo (con quali soldi?), ma al momento si tratta solo di ipotesi. L’unica certezza è che il campionato di Serie A rischia di essere falsato, a meno che il ‘palazzo’ non prenda in mano la situazione con decisione. Le alternative fin qui prospettate sono quelle di un traghettamento fino a giugno o dell’immediato fallimento con conseguente 0-3 a tavolino per tutte le restanti gare.
“L’anno scorso – sottolinea ancora Malagò – è accaduto con il Siena, era doveroso che qualcuno provvedesse affinché non accadessero più certe cose, ma questa è molto peggio. Si sono battuti tutti i record di indebitamento in poco tempo. Non ho mai lesinato considerazioni critiche nei confronti di questo mondo, la Serie A in Italia oggi è considerata il quarto campionato in Europa e come numero di spettatori davanti c’è anche il campionato messicano e secondo alcuni anche quello indiano. I signori del calcio si difendono chiedendo se c’è un ambito in cui l’Italia è quarta o quinta al mondo. La cosa brutta è che prima eravamo i primi. Come il turismo, oggi siamo quinti, ma vent’anni fa eravamo primi. Chi ha gestito le cose in passato – conclude – dovrebbe farsi un esame di coscienza”.
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